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IL LECCA-LECCA DI CRISTALLO

Le vie per insegnare ai bambini che l’invisibile esiste e che al nostro sguardo il mondo non appare mai immediatamente nella sua interezza non è facile, anche perché scarseggiano gli strumenti didattici che possano supportare il perseguimento di un tale obiettivo formativo.
L’egocentrismo, sul quale la mente dei bambini (giovani e meno giovani, per non dire quella di adulti e anziani caratterizzati da infantilismo) fonda gran parte del proprio modo di ragionare, consiste nel credere che tutto ciò che è da sapere appare chiaramente di fronte ai loro occhi. In questa prospettiva primitiva, ciò che rimane nascosto non esiste.
Lasciar crescere i bambini in questa convinzione determina la crescita di persone immature, che non sanno pensare né al futuro né al mondo, perché cercheranno sempre di trovare quel che può interessarli in ciò che la vita mette loro a disposizione nel qui e ora.
Al contrario, consentire in età precoce, attraverso la riflessione sulla morte, di discutere intorno a cosa si vede e cosa non si vede, serve ad aprire gli occhi sulla vita e su ciò che è da sapere rispetto all’invisibile.
Questa bellissima storia di Maria Angela Gelati è uno strumento prezioso per cominciare a porsi tale problema, cominciando ad affrontarlo con gli strumenti del cuore e con lo sguardo dei sentimenti.
La solitudine e la paura sono i vissuti più difficili che possono caratterizzare la sensazione di non aver alcuna direzione da dare al proprio cammino esistenziale: si tratta di esperienze che tutti, in qualche momento della propria biografia, hanno incontrato.
È proprio durante questo tipo di crisi che si fa sentire l’esigenza di guardare meglio, al di là di ciò che sembra. A quel punto, ciò che è considerato casuale può manifestarsi in modo inatteso come risposta, proveniente da un mondo sconosciuto perché mai correttamente guardato.
Gli strumenti della death education cominciano ad essere sempre più numerosi e significativi. In questo orizzonte la riflessione sull’invisibile è fondamentale: questa splendida novella può essere riconosciuta come uno strumento prezioso per i bambini della scuola dell’infanzia ed elementare e per tutti coloro che lavorano in questo campo di studi.

Ines Testoni
Direttrice del Master in “Death Studies & The End of Life”, Università degli Studi di Padova