Descrizione
Laura non crede che Antonio apprezzerà e condividerà la sua scelta di raccontare queste storie a me.
Marcello forse si offenderà ma non troppo, coverà un po’ di rancore per qualche tempo.
Antonio non amava parlare di sé, preferiva ascoltare, dare qualche sollecitato consiglio, ma Laura sì.
Il terzo actant del trio, dispiaciuto di non rivestire un ruolo principale, ha ritenuto opportuno tirarsi fuori, non ha ascoltato le richieste di aiuto, gridate o forse solo sussurrate dalla sua “amica-viaggiatrice”, lanciata in una corsa spericolata.
La frase non riportata nel testo che Laura aveva pronunciato al suo pretendente amante, “Non voglio averti dentro”, si rivoltò contro di lei.
Per cui Antonio le restò dentro, ma dove lei aveva deciso che lui stesse: nel suo cuore e nei suoi ricordi.
Allora, Laura mi ha chiesto di ordinare i suoi racconti, di trascrivere le sue disordinate riflessioni, scaturite per caso, durante quell’anno scolastico così vario, massacrante ma “liberatorio” di tanti pesi inutili.
Come un giro in mongolfiera, in cui a un certo punto si eliminano i sacchetti pieni di sabbia, per librarsi in un volo più leggero: io non potevo negarle questa possibilità, questo sfogo o “canto libero”, come direbbe Battisti.
Antonio non saprà perdonarle quest’ultima debolezza e puerilità tipicamente femminili, come al solito, ma non importa.
Laura saprà farsene una ragione. Marcello riprenderà in futuro, forse, ad esserle amico.
Laura e Antonio sono la notte e il giorno, il nebuloso e la concretezza, il tramonto e l’aurora: due esseri con improvvisi slanci di vitalità e terribili assalti di buie depressioni.
Perché esistono esseri così complicati “lontani-vicini” su questa terra?
Marzia Mineo