Descrizione
Una grande caramella a forma di cuore, ricoperta da un involucro rosso come il fuoco, sorretta da un bastoncino impugnato da un bambino nel giorno del compleanno, magicamente si trasforma in un cristallo in cui si manifesta la donna che quel bimbo aveva sempre desiderato incontrare.
In questa splendida scena cruciale, che contiene la rivelazione della trasformazione del corpo materno in una “luce calda”, la scrittrice rincuora il lettore infondendo un preciso messaggio di speranza.
Per confortare Simeon, il volto bellissimo di sua madre gli appare e gli parla mostrandosi a lui all’interno di un lecca-lecca di luce: trasparente, limpido, puro.
È il suo settimo compleanno, giorno in cui la mamma, mai conosciuta, sarebbe riuscita, con l’apparizione dell’immagine del suo volto, con la sua voce e le dolci parole, a scuotergli il corpo con un brivido come un caldo abbraccio, per sciogliere la durezza del tempo trascorso senza il suo calore.
Da quel momento e per tutta la vita, il protagonista non sarà più lo stesso e la strada, percorsa a ritroso verso una casa condivisa da tanti altri piccoli ospiti accomunati dal medesimo triste dolore, sarebbe stata il primo tragitto sottratto a un tempo che fu solitudine.
Senza più diaframmi tra il futuro e ciò che lo avrebbe atteso, per la prima volta il pensiero lo riportava di fronte alla strada di casa. Ma che casa era quella in cui finora aveva vissuto? Una “tenda”, fortunatamente provvisoria, piantata soltanto per un breve tragitto, un’esile traccia di brevi tristi memorie da buttare alle spalle per iniziare da qui ad amare la vita.
Le fiabe sono come un grato sapore di conforto, sollievo, consolazione e quando ben illustrate divengono ancor più efficaci per comunicare e raccontare temi difficili e delicati.
Maria Angela Gelati, studiosa di Death Education, con passione e desiderio di offrire ai lettori uno strumento in più per affrontare l’importanza di un tema fondamentale alla vita, quale è la morte, presenta una fiaba-guida che contiene alcune istruzioni per lo sviluppo psichico di bambini con un dramma nell’anima.
Parole e immagini creano una mappa che permette di seguire, anche con gli occhi, un evento straordinario raccontato da due arti: l’arte dello scrivere e l’arte del dipingere, unite per garantire la possibilità di una crescita attraverso il lavoro di educatore. Questa è una delle modalità, uno degli strumenti per educare a capire la subitaneità della morte, l’evanescenza della vita, l’umanità dell’aver compassione per gli afflitti lacerati nello spirito, ma soprattutto per comprendere quanto le parole possano tornare a noi come brezza riscaldata da un sole rivendicato con l’anima.
Un insegnamento che rassicura, che offre un sapere e una comprensione, stimolo di un cammino nuovo anche se il sentiero è lo stesso. In quel breve tragitto qualcosa di molto importante è accaduto. Si è compiuto il miracolo di un cambiamento percorrendo la strada del cuore, il buon medicamento mitiga una ferita profonda attraverso la luce, una linea guida per le future complessità del vivere, per meglio comprendere il nuovo mondo di sensazioni, serbando nella memoria una storia pura a chiusura di antiche cicatrici.
Elena Alfonsi
Critica d’arte e tanatologa culturale