Ho la sensazione di essere in viaggio fin da quando sono nato.
Per questo motivo, e perché non ho mai smesso di spostarmi da un Paese all’altro, persino da un continente all’altro, ho deciso di scrivere questo libro. Che è poi una chiacchierata con Roberta: insieme abbiamo ripercorso le tappe che da Sarno mi hanno portato a Casablanca.
Desideravo condividere con chi leggerà questo libro le esperienze che ho vissuto durante i miei primi dieci anni di vita, quelli trascorsi a Torino. E poi i fatti che mi hanno trasformato in un piccolo emigrante alla rovescia, che dal Nord torna al Sud, obbligato a perdere l’accento piemontese e a padroneggiare quello napoletano, “per essere accettato quando si faceva a pugni per strada”. L’adolescenza passata tra studio e divertimenti, mentre in me maturava la consapevolezza che presto me ne sarei andato sulla scia di quelle macchine che vedevo sfrecciare lungo l’autostrada verso il Nord.
Che bella la mia Terra, vi ritorno sempre volentieri per godermi l’affetto dei miei genitori e della mia numerosa famiglia. Ma per fare carriera, quella che mi ha portato al vertice di numerose aziende con filiali in tutto il mondo, sapevo che sarei dovuto andarmene all’estero.
Così è iniziata la mia avventura, che ho desiderato ricostruire tra aneddoti, sentimenti, fatica e coraggio, senza dimenticarmi delle persone che stanno camminando al mio fianco lungo questa bellissima strada.
Sento di essere un uomo soddisfatto e non ho paura di dirlo a voce alta. So che in Italia si fa fatica a “perdonare” il successo, eppure desidero dire ciò che penso e provo davvero. Non temo il giudizio, preferisco piuttosto condividere con chi leggerà ciò che è stato e che oggi è il mio cammino.
Carmine Mandola
I lettori di “What’s next? Storia di un italiano in giro per il mondo”